Il lavoro prosegue!

L’équipe del Codice Pelavicino Digitale annuncia la pubblicazione di altri 5 nuovi documenti. Si tratta:

288 (CCCXXVI) 1151 dicembre 3, Ameglia (prope castellum Melie, iuxta fluvium qui dicitur Magra) : Memoria della cessione del vescovo di Luni Gotifredo alla chiesa di S. Frediano di Lucca della chiesa e pieve di S. Andrea di Carrara.
Il documento è privo di sottoscrizione notarile  che però è recuperabile dall’edizione del Pennotto  (G. Pennotto, Historia tripartita sacri ordini Clericorum Canonicorum, Romae 1623) e dal doc. 316-CCCLIIII. Il Pennotto non trascrive il documento dal Codice, ma una copia autentica del 1346 da lui consultata a Roma “in Archivo Pacis”. Sarebbe utile ricevere qualche suggerimento sulla attuale possibile collocazione di questo archivio in modo da poter visionare il documento.

289 (CCCXXVII) 1217 ottobre 11, Carrara (Carrarie, in camera curie de Veçale); 1217 ottobre 20, Sarzanello (in castro Sarzane); 1217 ottobre 27, Carrara (Carrarie, ante portam ecclesie de Carraria)
Il vescovo di Luni Marzucco riduce ad un sestario di frumento tutte le condizioni e redditi che Trapedecino del fu Gonforuto di Bedizzano era solito dare alla curia lunense.

290 (CCCXXVIII) 1217 maggio 30, Carrara (Carrarie, in canonica de Carraria); 1217 ottobre 20, Sarzanello (in castro Sarzane); 1217 ottobre 27, Carrara (Carrarie, ante portam ecclesie de Carraria)
Il vescovo di Luni Marzucco riduce a mezzo sestario di frumento tutte le condizioni e redditi che Vivaldo del fu Arduino Mignochi di Vezzala era solito dare alla curia lunense.
Questi documenti sono interessanti perché, lungi dall’essere semplici ridefinizioni di fitti, svelano l’esistenza di legami tra il reddito e terre gestite da terzi su cui il vescovo detiene diritti.

291 (CCCXXVIIII) 1260 marzo 13, Carrara (Carrarie, in domo quondam magistri Cunçaferri de Marçasio)
Guido e Martignono del fu Bonaccorso di Vezzala cedono al vescovo di Luni Guglielmo tutto il podere in Montecchio che un tempo avevano il loro padre e il loro zio Bontempo, e un pezzo di terra posta a Vezzala con casa e vigna. Contestualmente il vescovo loca ai due fratelli la terra con casa e vigna e tutto il podere al reddito che era corrisposto prima. Guido e Martignono  diventano quindi suoi vassalli.

292 (CCCXXX) 1233 aprile 6, <presso Carrara> (in Ortomorano, in loco dicto Flumeneço)
Bonacorso de Ficola loca a livello perpetuo ai consoli di Carrara un pezzo di terra sita in Ortomorano, nel luogo detto Flumeneço, attraverso cui scorre l’acqua che va al mulino del comune di Carrara posto presso il ponte di Cimatico.
Si tratta del primo di numerosi documenti simili riguardanti il mulino di Carrara che saranno pubblicati a brevissimo.

Ringraziamo sentitamente Stefano Landini per l’intensa opera di segnalazione di errori e refusi.

Annunciamo inoltre di aver aggiunto ai notai (sia sul sito che nell’edizione vera e propria) un campo note in cui sono visibili gli estremi cronologici dell’attività del singolo notaio.