Andiamo avanti a pubblicare

Cari amici del Codice Pelavicino Edizione Digitale,

continuiamo con gli aggiornamenti. Vi segnaliamo in particolare l’ultimo, il 388, un esempio estremamente interessante di spostamento di insediamento fortificato con annessi diritti, in cui si segnala l’uso del termine iura (al maschile, singolare) col  significato (proposto) di distretto e mecchia col significato di area di pesca / pescaia.

384- CCCCXXIII1257 aprile 6, Santo Stefano Magra (in burgo Sancti Stephani, iuxta domum Gerardi de Vindemia)

Benvenuto del fu Vivasino Guasco di Cafaggiolo, del distretto di Bolano, cede a Paganino, notaio di Santo Stefano, castaldo del vescovo di Luni Guglielmo, al prezzo di 27 soldi di imperiali, un pezzo di terra posta in Cafaggiolo. Benvenuto, che teneva tale terra in feudo dalla curia di Luni, la ottiene ora in affitto al censo annuale di due parti di staio di frumento.
385-CCCCXXIIII
1257 febbraio 13, Bolano (apud castrum de Bolano, in domo heredum quondam Henrici)
Guillicione del fu Giordano di Bolano, cede a Paganino, notaio di Santo Stefano, castaldo del vescovo di Luni Guglielmo, al prezzo di 44 soldi di imperiali, due pezzi di terra posti nel distretto di Bolano, in Caforcasi. Guillicione, che teneva tali beni in feudo dalla curia di Luni, li ottiene ora in affitto al censo annuale di due libbre d’olio.
386-CCCCXXV
1257 maggio 21, Ceparana (in burgo Cepparane, apud domum Pedoni)
Bonalbergo del fu Guido de Cobia, del distretto di Bolano, cede a Paganino, notaio di Santo Stefano, castaldo del vescovo di Luni Guglielmo, al prezzo di 20 soldi di imperiali, un pezzo di terra in Cobia. Bonalbergo, che teneva tale terra in feudo dalla curia di Luni, la ottiene ora in affitto al censo annuale di una libbra d’olio.
387-CCCCXXVI
1257 gennaio 15, Lucca (in quadam domo que dicitur infirmaria Sancti Fridiani)
Vegnante del fu Odolino di Bolano cede al vescovo di Luni Guglielmo, al prezzo di 4 lire e mezza di imperiali, due pezzi di terra situati nel distretto di Bolano, uno in Guerceto e l’altro a Staçone. Vegnante, che teneva tali beni in feudo dalla curia di Luni, li ottiene ora in affitto al censo annuale di uno staio di frumento e due libbre d’olio. Il vescovo paga il dovuto con quello che ha ricavato dalla liberazione di Mercadante del fu Rollandino Peçameçane.
388-CCCCXXVII
1266 luglio 15, Ponzanello (Ponzanelli, in ecclesia Sancti Martini)
Magiolo e Ferro, rispettivamente capitano e sindaco degli uomini di Albiano, a nome della comunità, chiedono al vescovo di Luni Guglielmo, dato che è troppo laborioso adattare (retificare) ed abitare il castello di Belvedere, di potersi trasferire in un luogo più comodo da abitare e fortificare, dove poter risiedere come castellani e vassalli del vescovo, alle condizioni degli altri castellani del comitato lunense. Il vescovo concede che si possano stabilire nel luogo detto Groppo, che si trova sopra la chiesa di S. Martino di Albiano e assegna anche il terreno per costruire il castello su un altro monticello lì vicino, detto Castiglione. Il nuovo castello dovrà avere il nome di Albiano. Quanto stabilito negli statuti del 1231, al tempo della costruzione del castello di Belvedere, rimane valido, anche per le modifiche successive, eccetto che per quel che riguarda il castello stesso. Il vescovo è tentuto ad assegnare un adeguato distretto (iura) al nuovo castello in modo che gli abitanti ne siano protetti. Costoro non saranno sottoposti ai podestà di Bolano, ma ogni anno eleggano, ai primi di gennaio, consoli o rettori col consenso del vescovo o del suo castaldo e dei consoli o rettori precedenti. Tutti gli uomini di Albiano dai 16 ai 70 anni sono tenuti a giurare quanto stabilito ora e gli statuti precedenti, così anche i consoli o rettori. Si danno quindi norme per l’elezione dei saltari; la gestione della saltaria e del banno; la tassa sul legname che si trasporta lungo il Magra e sulla raccolta di quello che approda naturalmente nel distretto di Albiano, tra Stadano e Santo Stefano di Magra; le tasse sulle merci in transito, la struttura da costruire per la pesca (mecchia).

Una parte del documento è stata letta con l’ausilio della luce di Wood. L’interpretazione di iura (maschile, prima declinazione) come disctrictum o area di pertinenza del castrum viene dal confronto con altri documenti del codice come ad esempio il 374 (CCCCXIII).