Cari amici,
il lavoro sul codice sta proseguendo a passo spedito. Attendono il processo di codifica ormai solo una sessantina di documenti. Nel frattempo ne pubblichiamo altri cinque.
Prima di illustrarveli vi informiamo del fatto che l’edizione digitale è stata presentata all’incontro “Aperti al Mab”: Roma, il 3 giugno giornata inaugurale dell’Open week di valorizzazione di musei, archivi e biblioteche ecclesiastici. Per vederla andate su Presentazioni.
Ringraziamo come sempre chi ci ha inviato correzioni e osservazioni: in particolare Giorgio Sapotiti (per le correzioni) e Federica Spinelli (per aver integrato il foglio di stile).
Ed ecco a voi i cinque nuovi documenti:
424-CCCCLXIII
1237 agosto 1, Sarzanello (in palatio domini episcopi apud castrum Sarzane). Ordinamento della famiglia dei cuochi del vescovo di Luni. Il rifornimento per la cucina del vescovo è affidato nel corso dell’anno a quattro poderi: Linari, Brasile, Pogio e Bolano. Si stabiliscono minuziosamente le procedure e le modalità per il funzionamento del servizio.
425-CCCCLXIIII
1203 maggio 13, Caprigliola (in arce de Capriliola). Vivaldo e Corrado del fu Lamberto, nobili di Vezzano, dichiarano che alcuni uomini nominalmente elencati fanno parte della rinuncia che essi fecero in favore del vescovo di Luni Guglielmo; danno a costoro il permesso di giurare fedeltà a vescovo, liberandoli del giuramento di fedeltà nel loro confronti. Quindi Tonso e suo figlio Signorino, Pietro di Zilio, Bonavere di Cobia, Bonalbergo di Stabia, Guillizoneto e Ponzio di Vezzano giurano fedeltà al vescovo di Luni, che li investe del feudo un tempo dei figli di Lamberto di Vezzano.
L’ instrumentum rogato dal notaio Bonalbergo, citato nel testo, corrisponde al doc. 400-CCCCXXXVIIII.
426-CCCCLXV
1214 settembre 1, Corongiola e Beverino (Colognole, in porticu archipresbyeri – in castro Bivilini). Ramondino figlio di Baldovino di Vezzano permuta con Giunta del fu Uberzone di Valeriano, che agisce a nome di Marzucco, vescovo di Luni, quattro iugeri di terra con vigna, posti a Vezzano nel luogo detto Caneva, con due iugeri di terra posta a Isola di Ameglia. Ramondino e suo padre Baldovino riconoscono che tenevano quei quattro iugeri in feudo dal vescovo e quindi ricevono analoga investitura da Giunta sul bene permutato. Conferma la permuta anche Paganello, fratello di Ramondino.
427-CCCCLXVbis
1253 marzo <18> o <25>, Cobia (ad Cobiam, in via publica, iuxta domum heredum Portarii). Guidetto del fu Benvenuto di Vezzano, castaldo del vscovo di Luni Guglielmo, ordina ad alcuni uomini di giurare fedeltà al vescovo.
Edizione parziale in LUPO GENTILE 1912, n. 466, pp. 473-474, con la data marzo 24. Come notato già MAZZINI 2014, p. 31 (che però propone il 19 o il 25 marzo) l’uso di intrante per la parte finale del mese è anomala; il 24 di marzo era tuttavia un lunedì; si ritiene quindi possibili sia il 18, sia il 25 marzo.
Il documento è privo di numerazione a margine.
428-CCCCLXVI
1253 marzo <18> o <25>, Cobia (ad Cobiam, in via publica, iuxta domum heredum Portarii).
Guidetto del fu Benvenuto di Vezzano, castaldo e procuratore del vescovo di Luni Guglielmo ingiunge a Pasquale e Aldeberto, figli del fu Manerio di Cobia di concordare, entro la domenica successiva, i redditi ottenuti dai terreni un tempo appartenuti al fu Benvenuto di Cobia, vassallo del vescovo.
Edizione parziale in LUPO GENTILE 1912, n. 466, p. 474, con la data marzo 24.
Per i problemi di datazione si veda il documento precedente.