Nel segnalare la pubblicazione di altri 5 nuovi documenti, tutti dedicati alla chiesa e ospedale di San Maurizio, posta alla foce del fiume Magra, lo staff del Codice Pelavicino Edizione Digitale augura buone feste pasquali a tutti i suoi lettori.
323- CCCLXI
1189 gennaio 15 – marzo 13, Ameglia (in castro Amelia, in camera domini episcopi)
L’abate di San Venanzio di Ceparana Romano dona a Paolo, ministro dell’ospedale di Santa Croce della Foce d’Arno, la chiesa di San Maurizio, sita alla foce del fiume Magra, con tutte le sue pertinenze. Paolo e i suoi successori sono tenuti a dare all’abbazia di Ceparana, ogni anno, 3 soldi di denari imperiali e due libbre di incenso.
324 – CCCLXII
1190 febbraio 11, Ameglia (apud Ameliam, in camera domini episcopi)
Il vescovo di Luni Pietro dona quattro giove di terra, adiacenti, site nella palude di Luni, alla chiesa di Santo Maurizio di Bocca di Magra, con diritto eminente dell’ospedale di Santa Croce alla foce dell’Arno, in modo che se l’ospedale di San Maurizio avesse perso la chiesa, le terre sarebbero rimaste di proprietà dell’ospedale di Santa Croce.
325- CCCLXIII
1197 gennaio 2, Luni (apud Lunam, in foro)
Malabranca del fu Tignoso di Petrognano, alla presenza di suo fratello Guido, loca a livello al prete Ranieri di San Maurizio, che riceve a nome della sua chiesa, un pezzo di terra presso la chiesa stessa. Il fitto annuale di 1 denaro di imperiali viene aggiudicato da Malabranca alla chiesa per la salvezza della sua anima. La transazione costa 12 soldi di imperiali.
326 -CCCLXIIII
1204 aprile 15, Luni (in foro de Luna)
Aldeprandino del fu Catto di Trebiano dona al rettore e ministro della chiesa di San Maurizio mezza giova di terra posta vicino alla stessa chiesa; riconosce che già suo padre aveva dato quella terra alla chiesa.
327-CCCLXV
1209 agosto 4, Sarzana (Sarzane, in ecclesia Sancte Marie)
Il vescovo Gualtiero concede a Dato, rettore della chiesa di San Maurizio, un pezzo di terra posto presso la chiesa stessa.