Le diverse parti in cui ora è composto il codice vennero assemblate in una prima rilegatura plausibilmente coservata nella sede del vescovo di Luni, ossia nel castrum Sarzane, attuale Sarzanello prima del 1487.
Come ci informa un documento trascritto nello stesso codice (CP cc. 54v-56v, n. 26), a quell’epoca il vescovo di Luni risiedeva temporaneamente a Pontremoli, presso la chiesa di S. Colombano, a causa della guerra di Sarzana (FINELLI 2015, pp. 49-52). Da qui il vescovo Tommaso indirizzò una supplica a papa Innocenzo VIII affinché attribuisse ai documenti trascritti nel codice valore di prova nelle contestazioni giudiziarie. Dietro mandato del suddetto pontefice il giureconsulto Tomaso Amadeo di Ferrara, in Modena, autenticò il liber, già detto all’epoca Pelavicinus, il 9 agosto 1487.
Nell’atto il codice è detto essere di 408 carte, iniziare con l’indice (attuale c. 1) e terminare con un documento del 1289 (attuale c. 408v.): questo significa che già nel 1487 mancavano i fascicoli dal XVII al XX. In un momento successivo, non noto, furono recuperati alcuni fogli di un fascicolo perduto, forse il XVII (attuali cc. 409r-414v.) e inseriti in una nuova rilegatura.
Nel 1495 il codice si trovava nuovamente presso Sarzana, nel monastero di Santa Croce alla foce del Magra, perché il 21 gennaio di quell’anno il vescovo di Luni Giovanni Montino lo consultò (SFORZA 1894, p. 81; PISTARINO 1957, p. 8).
Nel 1546 era a Sarzana nell’archivio del vescovo, come attestano due documenti di quell’anno redatti nel palazzo episcopale ed estratti ex quodam libro veteri charte membrane nominato El Palavicino reperto in archivio iurium episopatus Lunensis Sarzanensis diocesis (PISTARINO 1957, p. 9).
Da qui, in data sconosiuta, passò poi all’archivio capitolare, dove è attualmente conservato.
Come si cita questa pagina:
E. Salvatori, E. Riccardini, Storia <http://pelavicino.labcd.unipi.it/il-codice/storia/>, in Codice Pelavicino. Edizione digitale, a cura di E. Salvatori, E. Riccardini, L. Balletto, R. Rosselli del Turco, C. Alzetta, C. Di Pietro, C. Mannari, R. Masotti, A. Miaschi, 2014, ISBN 978-88-902289-0-2; DOI 10.13131/978-88-902289-0-2 [consultato in AAAA/MM/GG]