Cari amici del Codice Pelavicino Edizione Digitale
è passato un po’ di tempo dall’ultima comunicazione, ma non invano. L’opera di trascrizione, edizione e codifica dei documenti è proseguita impeterrita, tanto che oggi siamo arrivati a codificare il documento 373 (nuova numerazione) del codice! Tuttavia abbiamo fermato temporaneamente la pubblicazione on line per due motivi.
1) abbiamo deciso di modificare la filigrana delle immagini del Codice secondo le indicazioni dell’ente proprietario e chiarire meglio i termini delle licenze (visibili qui). Questa decisione ha comportato un ingente lavoro su tutte le immagini del codice, il che ha ovviamente richiesto del tempo.
2) Abbiamo dovuto risolvere un problema di visualizzazione per un documento che nel codice si presenta a colonne (n. 308)
Su questo punto il lavoro è stato più difficile, perché si è trattato di modificare (e prima discutere fra noi) sia lo schema di codifica, sia il codice del software EVT che consente la pubblicazione contestuale di testo e immagini. Una descrizione dettagliata della soluzione adottata, che potete comunque ammirare qui, verrà presto resa pubblica.
Risolti i due punti critici proseguiamo quindi con la nostra pubblicazione periodica dei documenti. Sono ora disponibili:
*) 308-CCCXLVI <prima metà del XIII secolo >
Elenco delle pensioni di Ugolino di Armannino.
Documento su due colonne, privo di data topica e cronica, oltre che di sottoscrizione notarile. La datazione proviene dal riconoscimento di alcuni nomi elencati: Ugolino di Armannino è attestato in diversi documenti, il più antico del 1198 (306 – CCCXLIIII) e il più recente del 1230 (313 – CCCLI) in cui tuttavia agisce il figlio Guglielmo; Bonaiuto di Miseglia è nominato in un documento del 1217 (290 – CCCXXVIII).
*) 309 (CCCXLVII) 1215 febbraio 24, Avenza (ante domum Adalasie Aventie)
Adalasia del fu Lommannete e Martinella del fu Martino de Pera concedono a livello la quarta parte di una casa posta nel borgo di Avenza a Guido Bulgio di Avenza al fitto annuo di 12 denari di imperiali. La transazione, autorizzata dall’arcivescovo di Luni Marzucco, costa 6 lire di imperiali.
*) 310 (CCCXLVIII) 1235 giugno 9, Carrara (in ecclesia de Carraria)
Guglielmo, gastaldo del vescovo di Luni Guglielmo, concede a livello a Bondie del fu Alberto de Fattore, che riceve anche per la moglie Massaria, mezza giova di terra posta presso il castello di Moneta al fitto annuo di 2 denari di imperiali. La transazione costa 10 denari di imperiali.
*) 311 (CCCXLVIIII) <seconda metà del XII secolo>
Elenco di uomini appartenenti al piviere di Carrara.
Il documento è privo di data cronica e topica, oltre che di sottoscrizione notarile. L’ampia datazione proposta deriva dalla constatazione che il figlio di uno dei personaggi elencati – Agustinus Tremecellus – è nominato in un altro documento datato alla prima metà del XIII secolo, anch’esso per via induttiva (doc. 308 – CCCXXXXVI).
*) 312 (CCCL ) <1140 o 1141> novembre, Sarzana (burgo Sarzana)
Giovannino del fu Alberto di San Martino chiede a Pastore, preposito della Chiesa di Luni, tre pezzi di terra in Riolo e Avenza al fitto annuo si 12 denari milanesi.
Sia LUPO GENTILE 1912, che SFORZA 1980-1891, vol. VI, parte II, p. 130, n. 2 accettano come data il 1141 anche se l’indizione 4a unita allo stile dell’incarnazione fa propendere per l’uso del computo pisano; purtroppo il numero dell’indizione non si legge chiaramente: preferiamo quindi lasciare ampia la forbice della datazione.
Nel dicembre 2016 i giovani dottori di Informatica Umanistica, Alessio Miaschi e Chiara Alzetta, hanno presentato il progetto del Codice Pelavicino Edizione Digitale ad alcune classi del Liceo Costa della Spezia, per la settimana della Cultura Classica.
Nella presentazione è stata fatta una breve introduzione alle Digital Humanities per poi passare al concetto di edizione digitale e alla storia del Codice Pelavicino. Nella seconda è stata mostra direttamente l’edizione ed è stato illustrato il processo di lavoro.
L’incontro è andato bene e la maggior parte dei ragazzi si sono mostrati interessati.
Ringraziamo sentitamente Sergio Mussi e Giorgio Saporiti per le preziose indicazioni che ci hanno fatto pervenire sui toponimi.