Il lavoro sulla cronologia (1a parte) e 5 nuovi documenti

Cari amici del Codice Pelavicino Edizione Digitale,

anche se siamo stati silenziosi per un po’ di tempo,  in realtà stiamo lavorando. La codifica dei documenti è andata infatti avanti fino al  389-CCCCXXVIIII, anche se continueremo a pubblicare con una cadenza di 5 documenti alla volta. Il silenzio è stato reso necessario da   una lunga revisione di quanto già pubblicato, al fine di  inserire due supporti aggiuntivi all’edizione: l’indice cronologico e la linea del tempo. Presto saranno entrambi resi pubblici, ma riteniamo interessante indicarvi in anteprima quali problemi di analisi e di codifica hanno comportato.

  • l‘indice cronologico, che sarà visibile nell’edizione vera e propria, conterrà l’elenco cronologico dei documenti ordinati sulla base della prima data indicata nell’atto, con accanto una versione ridotta del regesto; oltre che il link al documento stesso.
  • la linea del tempo sarà invece consultabile nel sito e conterrà, oltre all’indice cronologico dei documenti, anche l’indicazione degli altri eventi citati o attestati all’interno dei singoli atti.

Il lavoro su quest’ultimo punto ha fatto emergere, per ora, la seguente tipologia di eventi:

  1. Evento interno con data espressa. Si possono trovare:
    1. riferimenti a documenti utili a comprovare il contenuto dell’atto;
    2. autentiche datate.
  2. Evento senza data espressa. Si possono trovare:
    1. rifermenti ad atti avvenuti in precedenza databili dalla presenza di un determinato personaggio (ad esempio un vescovo di cui è noto il periodo di episcopato);
    2. atti in cui la minuta (detta in genere sceda), redatta originariamente in un registro, è stata trasformata in publica forma o in mundum da notai diversi dal redattore di cui è noto il periodo di attività;
    3. atti con autentica databile dalla presenza dei notai di cui è noto il periodo di attività.

Tutti i documenti fino ad ora editi sono stati quindi rivisti, per aggiungere dove necessario l’oppurtuna codifica degli eventi. Sulla peculiarità di questa codifica aggiuntiva vi aggiorneremo prossimamente.

Ora eccovi i nuovi 5 documenti pubblicati.

    • 353-CCCLXXXXII 1234 maggio 22, Barbazzano (Barbaçano)

Guglielmo, vescovo di Luni, conferma a Tebaldino, figlio di Albertino di Nirono, metà della terra a lui ceduta da Matilde di Balognano figlia del fu Pagano e il figlio di lei Pagano e metà della terra di Foresto che Matilde teneva dalla curia di Luni. La concessione costa 16 soldi di imperiali.

  • 354-CCCLXXXXIII 1226 Gennaio 31, Sarzana (in burgo Sarzani, in camera domini Bonaiuncte, Lunensis ecclesie archipresbyteri)

 

Buttafava, vescovo di Luni, investe a titolo di feudo Faime del fu Sinibaldo di Prato e sua moglie Matilde, figlia del fu Pagano di Balognano, di metà del podere che fu di Pagano e del di lui figlio Vivaldo. La concessione costa 50 soldi di imperiali. Faime e suo figlio Pagano prestano giuramento di fedeltà al vescovo.

  • 355-CCCLXXXXIIII 1219 ottobre 20, Sarzanello (in castro Sarzane, in ecclesia Sancti Iuliani)

 

Marzucco vescovo di Luni, loca due pezzi di terra nel luogo detto Pozzo a Marchesello del fu Rustichello de Utilia.

 

  • 356-CCCLXXXXV 1235 febbraio 2, Ameglia (in curia Amelie)

 

Guglielmo, vescovo di Luni, loca ad omaggio a Rollando del fu Guglielmo di Valdonica che riceve anche a nome deglla moglie Agnesia, figlia del fu Iacopino, tutto il podere posto nella curia di Ameglia, che un tempo fu di Bresciano, fratello di Agnese, e che Agnese ha ricevuto per dote. La concessione costa 40 soldi di imperiali.

  • 357-CCCLXXXXVI 1236 febbraio 28, Ameglia (in curia Amelie)

 

Volta di Sarzanello e i suoi consorti de Corchiola dichiarano di fronte al vescovo di Luni di aver avuto in feudo da lungo tempo dalla curia Lunense quattro giove di terra confinanti con la Bradia del vescovo, alla pensione annua di 17 soldi di imperiali. La dichiarazione è corroborata da testimoni.